piante e fiori rari

White Ginger Lily

È un fiore originario della catena dell’Himalaya, tra l’India e il Nepal, dove è noto come “Dolan Champa”. Il suo nome botanico è Hedychium Coronarium e viene esportato in tutto il mondo.

È molto profumato e allo stesso tempo delicato, con accenti speziati e piccanti e la caratteristica connotazione fruttata delle solari piante esotiche.

Nella tradizione indiana è associato a Ganesh, il dio elefante: infatti nel Maharastra (la regione di Mumbai) durante il Ganesh Chaturti – festival di 10 giorni in onore della divinità – è presente in tutti i templi, le case e i luoghi pubblici. È anche consumato con insalate, minestre, fritti, nelle infusioni di tè e usato per la preparazione di medicinali.

È la pianta nazionale di Cuba, dove si trova sia spontanea che nei giardini: è molto apprezzata per la sua bellezza e la grazia della sua forma e dei suoi colori tanto che è conosciuta come Mariposa (farfalla in lingua spagnola). In epoca coloniale le donne la utilizzavano come un gioiello, fra i capelli o come collana.

Blue Lotus

Il suo nome botanico è Nymphaea Caerulea, da non confondersi con il loto bianco (Nelumbo Lucifera) presente nelle culture asiatiche legate al Buddismo e all’Induismo.

Questo fiore ha la particolarità di schiudersi durante le prime ore della mattina. Il suo profumo è soave e delicato con sfumature fresche ed erbacee, ricorda per alcuni aspetti il giacinto, fiore fresco dalle connotazioni verdi. I suoi principali costituenti sono l’acetato di benzile (come il gelsomino), l’acetato di cinnamile e l’alcool cinnamico, che conferiscono al Blue Lotus un accento aromatico e speziato.

Presso gli egizi questo fiore era associato al dio Ra per il suo aspetto che lo rende una rappresentazione del sole che brilla nel cielo. Era utilizzato in alcuni rituali shamani poiché contiene delle sostanze allucinogene che si dice possano provocare stati di estasi. Si diceva che fosse il fiore dell’oblio e viene citato nell’Odissea: Ulisse e i suoi uomini mangiarono alcuni di questi fiori nell’Isola dei Lotofagi.

Muhuhu

È un legno originario dell’Africa. Il suo profumo caratteristico e gradevole gli ha fatto guadagnare la denominazione di “sandalo africano”.

Il suo nome botanico è Brachylena Hutchinsii ed è utilizzato sia in aromaterapia che in profumeria per la sua qualità di fissatore e per il suo odore caldo, latteo e leggermente floreale: l’essenza è ricavata dalla distillazione del legno.

Night Queen

Il Selenicereus Grandiflorus è decisamente atipico: infatti il suo profumo può essere apprezzato solamente di notte quando il fiore si schiude, motivo che rende questa pianta affascinante e misteriosa.

Il profumo di questo fiore è uno dei più potenti del regno vegetale: se ne percepisce la fragranza sino a 100 metri di distanza. Possiede un inconfondibile odore denso e mielato, con tocchi di vaniglia ed esuberanti accenti fruttati.

Generalmente si può trovare in tutto il centro e sud dell’Africa, i fiori sono molto grandi – fino a 35 cm di diametro – di colore bianco e protetti da spine come il fusto della pianta.

Cipriolo

Appartiene alla stessa famiglia del papiro e ne vengono distillati i rizomi.

L’olio essenziale conferisce alle fragranze una nota legnosa profonda e misteriosa, con accenni terrosi, dalle evocazioni olfattive che echeggiano il cedro e il vetiver e leggere sfumature speziate di cannella.

In India è conosciuto come “nagarmotha”: si crede che ponendosi sulla fronte una goccia di olio essenziale, l’uomo abbia la garanzia di un grande successo in amore.

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